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«Ma può accadere anche di fare una pericolosa confusione fra artisti assai diversi per importanza e serietà, oltre che per intenzioni e obiettivi, mescolando con imprudenza vecchie avanguardie, che hanno ormai l’unica funzione di denunciare e
curare il fallimento delle rivoluzioni artistiche del XX° secolo, e “nuove” avanguardie, o postavanguardie, o transavanguardie dentro le quali si trova di tutto: onesta e confusa ricerca per indovinare (o contribuire a “decifrare”) il nostro futuro, ma anche disonesta furbizia che – con la complicità di un mastodontico apparato pubblicitario e il supporto interessato di mercanti e laudatores – ha il solo scopo di muovere denaro. Molto denaro. Ma qui il discorso diverrebbe lungo e sgradevole.»
Ottavio Jemma,
cit, pag. 37
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