Un giorno di ordinaria follia
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È vero, per fare un esempio, che il progresso tecnologico ha procurato al lavoratore medio una quantità di tempo libero che appena un secolo fa il poverino si limitava a sognare; ma lo ha contemporaneamente riempito di una tale quantità di nuovi “bisogni” che questo tempo libero si è trasformato in una beffarda selva d’inganni. Le immagini delle spiagge trasformate in formicai umani e delle autostrade intasate dagli ingorghi sono lì a testimoniarlo. Le balere e le discoteche stracolme di giovani agitati aritmicamente dall’onda di un frastuono assordante chiamato impropriamente musica e dagli effetti stranianti dell’alcol e della droga, lo confermano. Il “tempo libero” è diventato una fabbrica di nevrosi. Ogni giorno della nostra vita può trasformarsi improvvisamente in Un giorno di ordinaria follia, come accade a Michael Douglas nel film diretto da Joel Schumacher.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 28
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