Un giorno di ordinaria follia
«Ma proprio il cinema americano che negli anni ’20, ’30 e ’40 aveva proposto e promosso questo palingenetico cambiamento ne ha, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, colto le segrete contraddizioni, gli “scricchiolii”, mostrando spietatamente che la società opulenta si sta trasformando via via in una società “obesa”, arteriosclerotica, neuropatica, dove i vizi strutturali del vecchio modello capitalista e vetero-liberale, anziché sanarsi, si vanno inasprendo e incancrenendo.
È vero, per fare un esempio, che il progresso tecnologico ha procurato al lavoratore medio una quantità di tempo libero che appena un secolo fa il poverino si limitava a sognare; ma lo ha contemporaneamente riempito di una tale quantità di nuovi “bisogni” che questo tempo libero si è trasformato in una beffarda selva d’inganni. Le immagini delle spiagge trasformate in formicai umani e delle autostrade intasate dagli ingorghi sono lì a testimoniarlo. Le balere e le discoteche stracolme di giovani agitati aritmicamente dall’onda di un frastuono assordante chiamato impropriamente musica e dagli effetti stranianti dell’alcol e della droga, lo confermano. Il “tempo libero” è diventato una fabbrica di nevrosi. Ogni giorno della nostra vita può trasformarsi improvvisamente in Un giorno di ordinaria follia, come accade a Michael Douglas nel film diretto da Joel Schumacher.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 28
È vero, per fare un esempio, che il progresso tecnologico ha procurato al lavoratore medio una quantità di tempo libero che appena un secolo fa il poverino si limitava a sognare; ma lo ha contemporaneamente riempito di una tale quantità di nuovi “bisogni” che questo tempo libero si è trasformato in una beffarda selva d’inganni. Le immagini delle spiagge trasformate in formicai umani e delle autostrade intasate dagli ingorghi sono lì a testimoniarlo. Le balere e le discoteche stracolme di giovani agitati aritmicamente dall’onda di un frastuono assordante chiamato impropriamente musica e dagli effetti stranianti dell’alcol e della droga, lo confermano. Il “tempo libero” è diventato una fabbrica di nevrosi. Ogni giorno della nostra vita può trasformarsi improvvisamente in Un giorno di ordinaria follia, come accade a Michael Douglas nel film diretto da Joel Schumacher.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 28
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