Delirare per un cadavere
«Ora mi preme dirvi che, mentre io accumulavo come scrittore qualche punto di merito in carriera nel campo del cinema, in quello della narrativa stampata le cose cambiavano; oggi so che se invece di scrivere un film avessi scritto un libro letto da cinque o sei milioni di persone, sarei (in lire del vecchio conio, per dirla con un noto conduttore televisivo) miliardario. Non l’ho fatto. Non lo sono. E ben mi sta.
Vorrei convincervi a non commettere lo stesso errore. Se avete in animo di abbracciare la professione dello scrittore di cinema, la seconda dritta che posso darvi è di riflettere bene su questa scelta: oggi come oggi, un narratore di talento che sappia riuscire gradito al pubblico guadagna di più scrivendo libri che scrivendo film.
Ma se proprio intignate, perché vi sentite consumati nel profondo del cuore dal “sacro fuoco” per la pellicola impressionabile, vi darò la quarta dritta, che è nello stesso tempo un mesto e forse inutile annuncio, perché la cosa è lì, sotto gli occhi di chiunque voglia e sappia guardare: state delirando per un cadavere.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 23
Vorrei convincervi a non commettere lo stesso errore. Se avete in animo di abbracciare la professione dello scrittore di cinema, la seconda dritta che posso darvi è di riflettere bene su questa scelta: oggi come oggi, un narratore di talento che sappia riuscire gradito al pubblico guadagna di più scrivendo libri che scrivendo film.
Ma se proprio intignate, perché vi sentite consumati nel profondo del cuore dal “sacro fuoco” per la pellicola impressionabile, vi darò la quarta dritta, che è nello stesso tempo un mesto e forse inutile annuncio, perché la cosa è lì, sotto gli occhi di chiunque voglia e sappia guardare: state delirando per un cadavere.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 23
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