La cultura che si abbassa e si inginocchia
«Se Giulio II (…) avesse dovuto per qualche motivo sottoporre all’approvazione delle corporazioni di pittori, scultori e architetti il progetto della Cappella Sistina prima di aggiudicarne la commissione a Michelangelo, non credete anche voi che le volte e le pareti della mirabile stanza sarebbero ancora intonacate di bianco?
Il Libro dei Libri, la Bibbia, narra che quando Mosè discese dal Sinai recando al suo popolo le Tavole della Legge lo trovò immerso nell’adorazione del vitello d’oro. Non è legittimo supporre che se il profeta fosse stato costretto a cercare il consenso della sua gente, e quelle tavole fossero state sottoposte a un test di gradimento popolare – oggi diremmo: a un referendum – ne sarebbero uscite assai malconce?
Per non parlare di uno dei più antichi referendum di cui si abbia concretamente notizia: quello proposto dal governatore Ponzio Pilato al popolo di Gerusalemme per chiedergli di scegliere, tra Gesù e barabba. Sappiamo tutti, non è vero, quale fu la scelta “popolare”…
Quando si pratica questo tipo di cultura di massa – la cultura dell’uomo che consuma, dell’uomo che “fa numero” – non è la massa che si eleva, ma la cultura che si abbassa e si inginocchia.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 154
Il Libro dei Libri, la Bibbia, narra che quando Mosè discese dal Sinai recando al suo popolo le Tavole della Legge lo trovò immerso nell’adorazione del vitello d’oro. Non è legittimo supporre che se il profeta fosse stato costretto a cercare il consenso della sua gente, e quelle tavole fossero state sottoposte a un test di gradimento popolare – oggi diremmo: a un referendum – ne sarebbero uscite assai malconce?
Per non parlare di uno dei più antichi referendum di cui si abbia concretamente notizia: quello proposto dal governatore Ponzio Pilato al popolo di Gerusalemme per chiedergli di scegliere, tra Gesù e barabba. Sappiamo tutti, non è vero, quale fu la scelta “popolare”…
Quando si pratica questo tipo di cultura di massa – la cultura dell’uomo che consuma, dell’uomo che “fa numero” – non è la massa che si eleva, ma la cultura che si abbassa e si inginocchia.»
Ottavio Jemma, cit, pag. 154
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