Homo faber: artifex suae fortunae

Diario di bordo di Giancarlo Nicoli, titolare della Artifex. Sono qui ospitati: pensieri, aggiornamenti, notizie, progetti relativi alla casa editrice e al suo sito internet.

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Località: Italy

06 maggio 2005

Lo scrittore imbroglia il lettore

Un esperto dovrebbe essere in grado di riconoscere un tappeto da una sola matassa della fibra di cui è stato tessuto, o un vino d’annata assaggiandone soltanto un sorso. Applicato alla prosa, questo metodo ha almeno un vantaggio: un brano estrapolato dal suo contesto viene isolato dal resto del libro, per cui il giudizio su di esso non dipende dalla benevolenza che l’autore è riuscito furbescamente a conquistarsi dal suo lettore. Questo aspetto è importante perché in tutti i libri che diventano dei best-seller e poi fanno fiasco è presente questa arte del vendere. Lo scrittore ha imbrogliato il lettore fin dall’inizio, persuadendolo a stare dalla sua parte e creando così un’atmosfera favorevole per dargli a bere il suo prodotto scadente e fargli accettare falsi sentimenti, prosa sciatta e situazioni irreali. Scrivere un best-seller è come porsi il problema della seduzione. Un libro di questo genere è una truffa nei confronti del lettore; gli si offrono un sigaro e un brandy, lo si invita a mettersi comodo e ascoltare: a questo punto lo scrittore gli racconta la sua storia. L’atmosfera più propizia è quella creata dalla poltrona in platea, e, di conseguenza, la commedia di media levatura è quella che attualmente gode in maggior misura di quel successo ottenuto con il minimo merito.
Il grande scrittore crea un suo proprio mondo e i suoi lettori sono orgogliosi di viverci, mentre lo scrittore meno dotato può momentaneamente sedurre i lettori, ma li vedrà ben presto filarsela uno dietro l’altro.

Cyril Connolly, cit, pag. 26