Homo faber: artifex suae fortunae

Diario di bordo di Giancarlo Nicoli, titolare della Artifex. Sono qui ospitati: pensieri, aggiornamenti, notizie, progetti relativi alla casa editrice e al suo sito internet.

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Località: Italy

28 settembre 2008

E' morto Ernesto Guffanti

Assenza più acuta presenza

Muore a 86 anni, nella notte tra sabato 27 e domenica 28 settembre 2008, mentre era al lavoro nel suo studio, il professor Ernesto Guffanti. Funerali martedì 30 settembre alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Lurago Marinone.

di Stefania Clerici

“Tutto bene, tutto bello, tutto caro” era la risposta sorridente che dava sempre il Prof. Ernesto Guffanti (o meglio: il Maestro, come lui preferiva essere chiamato), quando gli si chiedeva come stava.

In realtà il suo cuore, ultimamente, non godeva di ottima salute, ma ul Profesur, pardon, ul Maester non aveva perso il suo buon umore e l’autoironia di quelle persone eccelse che mantengono la semplicità e lo sguardo limpido dei giusti.

E’ nota la sua fama d’artista, forse più a livello internazionale che locale. All’Accademia di Brera si diplomò in scenografia, ma poi si occupò soprattutto di incisioni, acqueforti ed ex libris. Di questi ultimi era anche un grande collezionista e li conservava con la cura che è giusto riservare a questi fiori di arte grafica che riposavano solitamente all’ombra dei libri e che nella casa-museo dell’artista Guffanti sono custoditi in teche e raccoglitori, come in un erbario. Il Maestro amava ricordare che ai congressi internazionali di arte grafica ai quali partecipava si ritrovava con altri collezionisti coi quali si scambiavano gli ex libris e affermava di sentirsi un bambino che barattava le figurine.

Dal suo torchio prendevano vita con un’antica sapienza acqueforti che parlavano di geografie lontane e vicine (come le vedute delle varie città) e animali sornioni, tra i quali i gatti (tanto amati anche dalla moglie, l’artista Nani Negri) e i gufi, di cui aveva anche una collezione, frutto dei doni di tanti amici e parenti.

Il suo tratto, a volte duro, a volte più morbido, lasciava un segno rapido, ma incisivo, che si armonizzava con quello della moglie, più delicato e leggero, in un connubio di arte e vita.

Ha continuato fino all’ultimo a lavorare, catalogare e sorridere, circondato dal suo mondo di libri, inchiostri e stampe. La sua casa era aperta ad amici e artisti e, al momento del congedo, diceva sempre: “Finora abbiamo cianciato, ma parliamo invece di cose serie: quando ci vediamo la prossima volta?”.

Adesso che la sua mancanza è una cosa troppo seria e grave, vorrei rivolgergli anch’io questa domanda.


http://www.artifexlibris.com/
bni_2008_09_28_
in_morte_ernesto_guffanti.htm